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Alfonso Santagata   PDF  Stampa  E-mail 

Apparizioni

di Alfonso Santagata

con Alfonso Santagata, Chiara Di Stefano,

Johnny Lodi, Massimiliano Poli, Rossana Gay

assistente alla regia: Chiara Senesi

Il tempo del mito rivive nella storia dell’uomo continuando a produrre visioni. E i percorsi iniziatici che gli dèi chiedevano ai neofiti per accedere ai loro culti si ripropongono oggi come inesauribili metafore di un destino di guerra che assegna all’uomo avversari da affrontare e sconfiggere, prove da superare, confini da violare, in nome di una necessità superiore di cui chi lo governa detiene la conoscenza.

Luoghi sacrificali e iniziatici, are e templi del passato mitico ci parlano dell’eterna tensione dell’uomo ad avvicinarsi alla divinità e conquistare la conoscenza per allontanare mali e pericoli, per cancellare colpe e propiziare successi, per interpretare il proprio destino e richiamare su di esso la benedizione divina. Benedetti, ciascuno, dal proprio dio, gli eroi tragici affrontano la propria sorte ritessendo odi e amori, lutti e conquiste in un disegno superiore, necessario e imperscrutabile insieme.

"C’è una benevolenza degli dèi / che con violenza siedono sul venerando banco del timoniere", afferma il coro degli anziani di Argo attendendo il ritorno di Agamennone conquistatore di Troia: Agamennone la cui impresa di guerra è stata benedetta da Zeus come giusta e che a sua volta sarà oggetto dell’ira della divinità, "giacché su chi causa la morte di molti / gli dei non mancano di volgere lo sguardo".

I luoghi di culto custodivano la possibilità di un’iniziazione alla conoscenza dell’imperscrutabile, e il loro impianto introduceva l’uomo in un percorso non esclusivamente spirituale, ma anche di pensiero e fantasia.

Il dio Mithra era una delle divinità predilette dai guerrieri. Il coro degli Argivi si rivolge al dio sotto la cui protezione agisce Agamennone dicendo "Zeus, chiunque egli sia, se è questo il nome con cui gli è caro essere invocato". Forse Mithra non è che uno dei nomi di Zeus, invocato perciò da Agamennone al momento di partire per la conquista di Troia.

Sarà perciò il luogo del culto Mithrale, l'arena dove i sentimenti sovrani (conflitti amori tradimenti vendette follia) tornano, insieme alle creature immortali che li accompagnano: Agamennone Clitemnestra Oreste Cassandra e l'indovino-profeta, mediatore tra cielo e terra.

Gli dei sono coinvolti nelle vicende umane alle quali prendono parte schierandosi e intervenendo anche con spietatezza, essendo la violenza lo strumento per eccellenza dell’ordine superiore che essi intendono propiziare.

Divino e umano si sovrappongono e, di fronte all’arbitrio degli dei, gli eroi rivendicano la propria libertà, affrontando un destino di sconfitta e di morte che rappresenta il premio della loro grandezza.

Alfonso Santagata


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