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Sala della Biblioteca, Forum Austriaco di Cultura viale Bruno Buozzi, 113 9 - 10 - 11 settembre 2003 ore 21,00
GIORNI IN BIANCO
Ideato e interpretato da Sonia Bergamasco
Liberamente tratto da Il trentesimo anno di Ingeborg Bachmann
"Mai, neanche per un attimo, aveva temuto che il sipario potesse alzarsi come ora sul suo trentesimo anno, che toccasse a lui pronunciare la battuta, che un giorno avrebbe dovuto dimostrare ciò che realmente era capace di pensare e di fare. Non aveva mai pensato che di mille e una possibilità forse già mille erano ormai sfumate e perdute - oppure che sarebbe stato costretto a perderle perché una sola era la sua.
Mai aveva riflettuto
Mai aveva avuto paura
Ora sa che anche lui è in trappola...".
(Da Ingeborg Bachmann, Il trentesimo anno, Adelphi, Milano)
Appunti sullo spettacolo
Giorni in bianco è un recital per attrice sola tratto dal racconto Il trentesimo anno di Ingeborg Bachmann, nella traduzione italiana di Magda Olivetti (pubblicata da Adelphi).
La scena è vuota, e l'attrice – vestita di un lungo abito bianco – siede per tutta la durata del monologo (50 minuti circa) su un alto sgabello e ha davanti a sé un leggio.
Al centro del lavoro sono l'immagine (statica, quasi immobile - ma connotata da una precisa microgestualità) dell'attrice che si fa narratore e la vocalità che sgorga dal rapporto con il linguaggio di Ingeborg Bachmann.
Musicale, infinitamente plastico e nel contempo estremamente rigoroso. Col solo apporto di un piccolo e sensibilissimo microfono, questa "partitura vocale" non prevede né l'uso di musiche di scena, né quello di effetti di luce.
Il rapporto tra scrittura e oralità è il motivo ispiratore del lavoro.
La pagina scritta (le 24 cartelle che vengono sfogliate sul leggio) e la voce che la attraversa, l'erotismo del suono della parola e l'ossessione del pensiero sono temi sui quali mi interrogo da quando, più di dieci anni fa, ho cominciato a leggere e ad amare questa immensa autrice e da cui è nato il recital Giorni in bianco.
Lo spettacolo è estremamente agile da un punto di vista tecnico e può adeguarsi agli spazi teatrali più diversi, purché raccolti e non troppo ampi.
Sonia Bergamasco |